Risultati semestrali record per Intesa Sanpaolo
Il primo semestre 2025 di Intesa Sanpaolo segna un punto di svolta nella storia della banca: con un utile netto di 5,2 miliardi di euro, in crescita del 9,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’istituto guidato da Carlo Messina consolida la propria leadership tra i principali player finanziari europei. Questo risultato, superiore alle attese degli analisti, è stato favorito da una solida crescita dei ricavi, da commissioni bancarie in aumento e da un’attività assicurativa particolarmente redditizia.
Il secondo trimestre ha contribuito da solo con 2,6 miliardi di euro, confermando la capacità di Intesa di mantenere elevata redditività anche in un contesto macroeconomico complesso. Le stime per l’intero anno sono state riviste al rialzo: la banca prevede ora un utile netto di oltre 9 miliardi di euro, includendo anche effetti positivi attesi da iniziative gestionali nel quarto trimestre.
Dividendi, buyback e solidità patrimoniale
Uno dei punti centrali della strategia di Intesa Sanpaolo resta la remunerazione degli azionisti. Nel semestre sono stati maturati dividendi per 3,7 miliardi, di cui 3,2 miliardi verranno distribuiti come acconto a novembre. A questi si aggiunge un buyback da 2 miliardi, avviato a giugno 2025, che porta il totale del ritorno agli azionisti a oltre 8,2 miliardi. Si tratta di una delle politiche di payout più consistenti in Europa, capace di attrarre l’attenzione di investitori istituzionali e retail.
Parallelamente, la banca mostra indicatori di capitale solidi. Il Common Equity Tier 1 ratio si attesta al 13,5%, in crescita rispetto al semestre precedente e ampiamente sopra i requisiti regolamentari. Questo margine consente a Intesa di mantenere un profilo di rischio contenuto pur garantendo alti livelli di distribuzione di utili, un equilibrio che poche banche europee riescono a sostenere con continuità.
Efficienza operativa e digitalizzazione
Il cost/income ratio è sceso al 38%, minimo storico per Intesa Sanpaolo e tra i più competitivi del settore bancario europeo. Tale risultato testimonia un forte controllo dei costi e una capacità di generare ricavi superiori alla media. Rispetto a concorrenti come UniCredit o BNP Paribas, Intesa riesce a mantenere un vantaggio competitivo sul fronte dell’efficienza operativa, elemento che rafforza la redditività strutturale del gruppo.
Un contributo decisivo arriva dal piano di trasformazione digitale: oltre il 60% delle applicazioni è già migrato in cloud, mentre sono stati assunti più di 2.300 specialisti IT per accelerare l’innovazione tecnologica. L’istituto investe in intelligenza artificiale, fintech partnership e piattaforme di wealth management digitali, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza del cliente e ampliare la gamma di servizi personalizzati.
Crescita del credito e sostegno all’economia reale
Il sostegno all’economia reale rimane uno dei pilastri della missione di Intesa Sanpaolo. Nei primi sei mesi del 2025, la banca ha erogato 42 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine, in aumento del 33% rispetto allo stesso periodo del 2024. In Italia, i finanziamenti hanno raggiunto 29 miliardi, con un incremento del 44%, di cui 25 destinati a famiglie e piccole e medie imprese. Questo impegno ha contribuito a rafforzare la fiducia del tessuto imprenditoriale italiano in una fase di rallentamento economico generale.
Particolarmente significativa è stata la capacità della banca di riportare in bonis circa 1.260 aziende italiane, salvaguardando oltre 6.300 posti di lavoro. Dal 2014, l’istituto ha favorito il recupero di 726.000 occupazioni complessive, un dato che evidenzia il ruolo sociale di Intesa Sanpaolo al di là della pura performance finanziaria.
Gestione del rischio e qualità degli attivi
La qualità del credito si conferma elevata: i crediti deteriorati netti rappresentano solo l’1,2% del totale prestiti, mentre quelli lordi il 2,3%. Questi indicatori collocano Intesa ai vertici della solidità bancaria in Europa, in un momento in cui molte istituzioni soffrono ancora gli effetti di vecchie esposizioni problematiche.
L’esposizione verso la Russia, tema delicato per il sistema bancario europeo, è stata ridotta di oltre il 90%, pari a più di 3,3 miliardi di euro, fino a scendere a meno dello 0,1% del portafoglio crediti complessivo. Questo approccio prudente alla gestione del rischio garantisce maggiore stabilità e contribuisce a rafforzare la fiducia degli investitori internazionali.
Impegno sociale e sostenibilità
Intesa Sanpaolo si distingue anche per il forte impegno sociale. Dal 2022 al primo semestre 2025 ha erogato 23,4 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana, e realizzato oltre 60 milioni di interventi di solidarietà attraverso il programma “Cibo e riparo”. Nel solo 2025 sono già stati destinati oltre 800 milioni di euro a iniziative contro povertà e disuguaglianze, nell’ambito di un piano quinquennale da 1,5 miliardi.
Queste attività rientrano nella strategia ESG della banca, che punta a coniugare sostenibilità economica e impatto sociale. Intesa si propone così non solo come attore finanziario, ma come catalizzatore di cambiamento positivo per le comunità in cui opera.
Reazione dei mercati e prospettive
La pubblicazione dei risultati ha avuto un impatto immediato in Borsa: a Piazza Affari il titolo Intesa Sanpaolo ha registrato un rialzo del 4%, raggiungendo quota 5,40 euro, il massimo dal 2007. La performance è stata accolta con favore dagli investitori, che vedono nel gruppo una delle realtà più solide e redditizie d’Europa.
Le prospettive per i prossimi mesi restano positive, anche se il contesto macroeconomico rimane complesso: i tassi BCE elevati e la crescita moderata dell’economia italiana rappresentano sfide da affrontare. Tuttavia, la combinazione di redditività record, politiche di remunerazione generose e impegno sociale rendono Intesa Sanpaolo un punto di riferimento nel panorama bancario europeo, con un modello che unisce efficienza, innovazione e responsabilità sociale.